Come il CBD influisce positivamente sulla vita dei malati: il servizio de Le Iene
Il discorso che ruota attorno a quelle che tutti definiscono “droghe leggere” è in auge da molto tempo e, ancora oggi, divide le differenti opinioni, che spesso faticano a trovare un accordo capace di consentire una adeguata legislatura in merito a questo argomento, delicato per molti aspetti.
Da diversi anni fa molto discutere l’utilizzo di CBD legato al mondo della medicina.
Tra pareri favorevoli e pensieri contrari si è occupata dell’argomento anche la redazione del celebre programma televisivo Le Iene, attraverso un’inchiesta che ha messo in luce diversi aspetti, incentivando la riflessione riguardo l’argomento: CBD: droga o medicina?
La cannabis light, oggi del tutto legale, è di nuovo al centro delle discussioni e fa parlare la politica, ma anche giornalisti, professionisti di ogni settore e opinione pubblica; la discussione ruota principalmente attorno al fatto che prodotti naturali come l’olio CBD vogliono essere identificati come sostanze stupefacenti, al pari di psicofarmaci e anfetamine
Le opinioni in 2 parti sull’utilizzo del CBD
- se da una parte c’è chi è assolutamente favorevole a mantenere il CBD (e il suo utilizzo per la cura di molte patologie e problematiche) legale
- dall’altra c’è chi sostiene che il CBD è da considerare al pari di altre sostanze stupefacenti che creano dipendenza e che, possono portare alla morte, desiderando quindi che venga definito illegale.
CBD: come funziona e chi lo utilizza
Quello legato al CBD è un mercato che consente di dare lavoro a moltissime persone, che si occupano di questa attività a partire dalla coltivazione della pianta della canapa, fino alla sua completa lavorazione, composta da diversi e specifici passaggi ben strutturati e differenti, che si completano con l’estrazione di una particolare resina, che desta l’interesse anche dell’industria farmaceutica.
È stato riscontrato, infatti, come il CBD sia utile in molti casi per supportare i pazienti colpiti da diverse malattie, alcune anche invalidanti, come alzheimer, artrite, sclerosi multipla, epilessia, parkinson e altri disturbi.
Non meno importante è l’utilità del CBD per la terapia del dolore utilizzata su pazienti terminali e non.
Dall’inchiesta mandata in onda a Le Iene appare palese come alcune persone che utilizzano il CBD dietro controllo medico, riscontrino numerosi benefici; le testimonianze raccolte mettono in luce l’utilità di questo prodotto, evidenziata anche da molti medici, che non mancano di consigliarne e prescriverne l’utilizzo.
CBD: il nuovo decreto ministeriale lo vuole definire sostanza stupefacente
Di fronte al decreto ministeriale che va a definire il CBD al pari di altre sostanze, definendolo stupefacente, i numerosi pazienti che oggi utilizzano il CBD per attenuare dolori, fastidi e stare meglio, non avrebbero più la possibilità di reperire il CBD in maniera legale.
La situazione attuale vede il TAR del Lazio sospendere questo decreto, almeno per un periodo di tempo, durante il quale sarà possibile fare delle nuove discussioni e rivedere le posizioni prese, partendo dal presupposto che moltissime persone riescono a vivere bene e lontane dalla sofferenza, proprio grazie all’utilizzo del CBD come terapia.